"Loro son diversi; loro sono vivi" così Evander Fischermann
Mi raccontava mentre tu salivi
Le scale dorate del Regno
Io ero fuori, al gelo; il mio fantasma
Dentro parlava con Fischermann, chiuso
Dentro l'ascensore e con un'aria da fetuso
Lui era vestito così diversamente:
Sciarpa ben portata, bella camicia
Del medesimo colore, macchie niente
E due begli occhi addosso d'un azzurro
Che parve farsi nero da tanto era profondo
Lui diceva "Loro..."
Mentre noi eravamo
Su per l'infame scala a chiocciola
Come vanno i folli al concistoro
"Le loro chiappe non sono le nostre;
Essi ne fanno un uso sconsiderato
E vanno nudi in culo, bella mostra!;
Essendo questa la gioventù dannata...
E voi, che ne pensate? Voi, eroi d'annata"