PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/02/2015
In quale abisso eterno
potrò affondare il mio cielo
perché non senta la tua presenza
splendida e spietata
come un angelo dannato?

ora che
ho poco fiato in gola
dovrò tornare sulle mie mani
e riavvolgere il filo rosso
per un nuovo antico ricamo.

demolirò quei mattini
che mi accolsero come crepe scure
su tetti ammuffiti
leccati da cieli distratti
e soli bugiardi.

ora che
siamo tessere scolorite
e informi
di un astruso prezioso mosaico.

ora che
ti sento.
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Sofferta ma scorrevolmente scritta! Un abbraccio affettuoso, Anna! Sir Morris

il 02/02/2015 alle 12:04

:-)) Grazie, Sir. Ricambio il tuo affettuoso abbraccio. Anna

il 03/02/2015 alle 16:01

Oh, si!...i convenzionalismi..."che affiorano qua e là"...é vero...ci sono...e come se ci sono! E cerco di scrollarmeli di dosso quando scrivo ogni parola, ma non mi è facile...come dire...non so...arrivare all'osso e succhiarne il midollo (in fondo...non é questa la vera poesia? La mia é soltanto un tentativo...un disperato tentativo, ma ne ho bisogno). :-) grazie di cuore per le tue preziosissime (e davvero stimolanti) parole. Anna

il 04/02/2015 alle 13:31

come ti capisco, anna, nella poesia e nel tuo commento... un bacio. francesca

il 04/02/2015 alle 19:42

:-) Francesca...un bacio.

il 04/02/2015 alle 21:40