Ho truccato
il mio pierrot
di bianche foglie
scolorite,
lasciate in un cassetto
dei ricordi
ormai segreti.
l'ho vestito
di lacrime
ormai scolpite,
di quelle che
fan gli alberi
quando hanno pianto.
gli ho alzato
il volto
rivolgendolo alla luna,
quella alta
al filo legata
per la scena
di un teatro
senza spettatori.
sono entrato
per un attimo
nel suo corpo,
con il tremore
puro di un bambino.
mi è sembrato
di veder
con i suoi occhi
e là,
in un alfabeto
ormai non sussurrato,
tra lettere
consecutivamente pronunciate,
ho visto un volto
un po' sfumato,
era il tuo
confuso,
tra la neve
di quelle vallate.
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