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Pubblicata il 28/01/2015
Tu, giglio di memoria, deposta morte
silenziosa riva al fin dello smarrito ardore
perdona i secoli in ostaggio d’aporia
airone d’essere nell’aurora alare
sospesa dal giudizio d’uomo e dal suo errare
tu, giglio di memoria, deposta morte
anello mancante all’enigma universale
sei assolo luminoso sul ciglio del passaggio
tra dimora di tempo senza dolo o gloria
e illusione di vita, ambrosia di vertigine corale.
tu, giglio di memoria, deposta morte
sei madre obliata dallo squarciato candore
all’idea d’infinito d’un teschio anonimo.
tenera nicchia scolpita nel decomposto
cuore a sentinella palpitante di sparo
rimpianto vivo nel seppellire l’eternità del fato.
d’assenza amata sei presenza porosa
alterata a caos venato d’algida follia
incontro autentico nell’essere poesia
riposa morte sulle nostre lacrime
sospirosa isola d’inesistenza antica
eppur così viva in vita o sulla lingua mia .
tu che sei il confine scorto nel grido
musa pietosa dalle spiumate dita
qual è il tuo tormento dall’una all’altra vita?
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Dolcemente letta e piaciuta! Molto brava! Sir Morris

il 28/01/2015 alle 17:15

un canto che parla alla memoria dell'animo...la ripetizioene cadenzata strugge molto..complimenti da parte mia, ciao, rosi, andrea^^

il 28/01/2015 alle 19:37

Sir Morris grazie

il 31/01/2015 alle 14:59

Se la memoria dell'animo è morte, sì ... Grazie Andrea!

il 31/01/2015 alle 15:00