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Pubblicata il 25/01/2015
E’ un mare di cielo il mio tempo
raggomitolato in occhi di stelle.
l’aria si piega languida alla furia
e la rabbia s’annida pigra alla ferita
nel faro della notte scolpiti pensieri
inseguendo il valore dei giorni
e di quanto siano scarni di voli.
al colmo vuoto l’acre dolore del pianto
accolto nel respiro del memento
ricongiunto all’ostinato no al mondo
del vivere potendo fino in fondo.
e’ un mare di cielo il mio spazio
ha coste bramose d’inerzia bonaria
ferite risaie di malinconie mute
sofferenti argini d’amplificate pieghe
lasciate al segno d’immagini e parole
solo per vedere al fine cos’è che assale
il demente senso dell’imminente
o il sole racchiuso nell’immaginario.
sono inganni ontici all’essere
germogli d’abisso dell’universo oltre.
e’ un mare di cielo il mio senso
fumoso respiro del campare lento
insana mosca cieca d’espiazione
altare infedele di commozione.
e’ un desiderio mai nato in fondo
l’idea folle del naufrago bambino
e della sua isola affondata sul cuscino
un verso d’Assenza nel tempo
scritto sul cuore d’estatico incanto.
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Un oceano di sensazioni gonfia a tal punto da a toccare il cielo.. che ti ringrazia davvero! Sir Morris

il 25/01/2015 alle 11:29

Ah Sir Morris sono io che ringrazio il cielo per l'amore alla poesia! ^ ^

il 28/01/2015 alle 11:07