C’è una vecchia nostalgia in me che apre le fauci e boccheggiando mi inghiotte.
divincolata e salvata, riemersa dal fondo del pozzo,
mi aggrappo a versi che squarciano cieli che non vedrò.
c’è una commozione in me,
antro profondo, precipizio buio ma abitato.
scavo lacrime, rivedo le vite compiute, scambio il segno di pace coi fantasmi da riesumare.
a volte asciugo io il loro pianto.
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