uno spino nemico
ha deturpato un’ala di una farfalla
dal volo leggero e delicato.
annaspa impaurita per cercare
di raggiungere un fiore,
un sicuro rifugio
per lenire la sua infermità.
ricorda con nostalgia
l’ebbrezza gioiosa
del sole che dona vigore
al suo piccolo corpo,
l’allegro bagnarsi
nella mattutina rugiada del prato,
l’incontro con tante sorelle
che in volo danzano forme e colori
e che sanno donarsi emozioni
come anche gli insetti san fare.
per ora sta lì un po’ triste e pensosa
cercando nella sua mente e nel cuore
di amare la vita così piena e invitante
con un’ala soltanto
che non dovrà rallentare la corsa,
agli affetti, agli amori
di chi attraversa i suoi passi
o chi premurosi avran cura di lei.
pensa, poi stropiccia quell’ala ferita
e accoglie che il volo una volta
regalmente armonioso
diventi più incerto, indeciso,
per non lasciarsi morire,
per non perdere le quotidiane stupende occasioni,
per sentire di nuovo vibrare l’amore
per quei colori e quel sostegno alla vita
che nel mondo di farfalla
si chiamano fiori e nell’umano
si chiaman persone.