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Pubblicata il 28/12/2014
Ti scrutano i segni
stinti
e gli indistinti
volti
e i morti
mai sepolti.

nell’aria controsoffitto
della vita
con l’anima smarrita
io rifletto.

e alla navata sto
come al percorso
di chi
quando si è morso
si è svegliato
e ha pregato.
assorto.

sovrascende aria
alla navata
vetro segno e un’impietrata
una porta nello spazio
sono sazio.
ma non ho mangiato.

fluminescente coda
all’ostia bianca
e al suo perdono
un uomo
o quel che sono
al suo perdono.

né tetano né rabbia
né droga o similtaggia
né cielo al cielo
è sabbia
è fiore
è pietra di una reggia.

scandita dai colori
e nell’aria dove aleggia
la storia
e il suo confine,
il confine che primeggia.

le Madonne vere
e le grazie
di chi ha pregato
le meditabonde sere
ed il peccato.

l’arte
ingombrante
alta
che tende
la mente
santa donna
che non si vende.

il rito del silenzio
mai officiato
lo spirito rinato
e il suo candore.

lo lacrimano due suore.
che ho vegliato.
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Teneramente seducente! Complimenti! Sir Morris

il 28/12/2014 alle 16:06

.....Amorevolmente ermetica........; rom.

il 28/12/2014 alle 23:22