chiudo le imposte
alle carole di Natale
che colano miele vischioso
sui selciati di strade indifferenti.
con la fionda centro
luci intermittenti,
che feriscono gli occhi
di acidi colori di neon.
accendo un falò
di nastri d'oro e d'argento
con fiaccole di babbi natale e di angeli
rubati a scatole di cartone
dai contorni inquietanti.
con la forbice dei ricordi
ritaglio dal cuore
un piccolo presepe,
che sa ancora di muschio,
raccolto ai margini del bosco,
abbattuto da grigi pinnacoli di cemento.
forse anche il Bambino
si è perso,
tra culle di oro, di incenso e di mirra.
buon Natale a tutti i poeti di questa nostra casa