PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/12/2014

la mia favola di Natale

come brilla il cielo stasera ! Le stelle hanno una luce più intensa e sembrano avvicinarsi per baciare la terra. Rapidi voli come ali d’angelo solcano le vie del cielo ed oscurano per un attimo il fulgore degli astri, ma non rubano nulla alla luce, al calore, all’incanto di una notte così magica.
I pastori dediti ai loro greggi soffermano lo sguardo e sentono nel cuore un insolito battito ed un grande anelito di pace che dilata il loro desiderio d’amore.
ed una insolita beatitudine li investe man mano che si avvicinano ad una strana grotta da cui emana una luce mai vista, una luce che è vita, che è via, che fa scoprire nell’intimo la verità dell’essere uomo.
un bambino è adagiato su una mangiatoia, riscaldato da due miti bestie, un asino ed un bue, guardato con tutta la tenerezza del mondo da una Donna, una Mamma, la Mamma che tutti vorrebbero avere, la Mamma che per amore di quel meraviglioso bambino abbiamo ricevuto anche noi. Vicino un anziano uomo si preoccupa che le sue care creature non soffrano freddo e fame.
il pastore più giovane del gruppo, quasi un bambino anche lui, si avvicina più degli altri, incuriosito dagli occhi di cielo di quello strano fanciullo.
vorrebbe regalargli dei panni caldi, ma non li ha, vorrebbe donargli una casa, ma anche lui conosce soltanto il freddo di una spelonca divisa miseramente da uomini ed animali, vorrebbe poter avere dei giocattoli per cullare il Suo sonno,ma possiede soltanto una ruzzola di legno che un pastore più anziano ha costruito per lui.
e’ l’unica cosa che ha. Con qualche incertezza e timore che il rozzo giocattolo possa ferire il neonato avvicina la sua piccola mano a quella del bambino e sente, sì sente che può regalargli di più.
ed allora inizia a cantare: è prima una nenia, poi diventa canzone: una canto che viene dal cuore, che annuncia alla gente che lì ha incontrato il Signore.

mio piccolo Re io voglio donare a te la mia vita,
i momenti tristi che io vivo nel freddo dei boschi,
o nel grigio di tante città,
i momenti lieti , di gioco d’ amici , custodi del gregge
o compagni di scuola di ricche contrade,
i momenti di rabbia, di solitudine, di dolore che agita
anche i piccolo cuori,
ti voglio donare ciò che tu mi hai donato: la pace del cuore,
l’amore dei miei genitori,
l’incanto di volti di uomini e donne che incontro ogni giorno per strada,
lo svegliarmi ogni giorno con i raggi del sole o con la pioggia benefica
che irrora il terreno portatore di vita.
tutto ti voglio donare, tutto perché Tu sei l’Amore.

la sua canzone usciva dal petto melodiosa e sublime ed il Bambino lo guardò, e gli sembrò che il suo cuore battesse all’unisono con il cuore del Piccolo non più adagiato sul fieno, ma seduto su un trono regale.
e capì che aveva incontrato Gesù da sempre atteso, e capì che Lui avrebbe cambiato la sua vita, e capì che Lui aveva già cambiato la sua vita.
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (2 voti)

.....è proprio una bella favola.....; rom.

il 09/12/2014 alle 23:09

...ma con tanta verità!! Grazie! Saluto Giovanna

il 10/12/2014 alle 00:15

La verità che regna in ogni favola.. descritta in modo gradevolissimo e morbidissimo! Brava, Giovanna! Sir Morris

il 10/12/2014 alle 10:09

Grazie Sir delle tue parole...vere! Un abbraccio Giovanna

il 10/12/2014 alle 15:06

Le favole sono la verita' piu' gradita , purtroppo il degenerare degli eventi forse e' anche perché non si raccontano piu' favole ,un inchino per te

il 10/12/2014 alle 18:29

Grazie G, verissima la tua affermazione!! Grazie, ricambio l'inchino!! Un saluto Giovanna

il 10/12/2014 alle 22:32