Partecipo con tutto l’esser d’uomo,
ciascuna mia parte bilancia le forze
percepisco…
e m’avvicino al tuo limite,
quello più ardito, più temuto, il più desiderato,
riadattandomi ad ogni passaggio
ti lasci condurre ansimando
e…
silente approvi,
ricerco quei rilievi deformati,
che i tuoi baci assecondano;
approdo al massimo turbamento
respingi, tuo mal grado,
ma…
non cede la voglia,
ecco…
insisto, non arretri,
così la ragione raggiunge l’exploit desiderato,
dolcemente godi
d’ogni insignificante stranezza
esaltando l’irripetibilità raggiunta
sul morbidissimo raso rosa,
dolce è l’abbandono.
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