Siamo stati fuori dal girello
con sei paia di mazzi truccati
un gioco truculento, asserì
la giunonica baldracca di cuori
che inanellava ciuchi, stalloni e scudieri
certe scudisciate di picche
in giro per tutte le leggende
dunque mi versai due dita
di digitale purpurea, direttamente
col contagocce alchemico, nel gagherozzo
il volgo sudava compiaciuto
tra un carretto abbondante di falci
e un covone abbandonato di felci
c'era, e nemmeno mancava
il martello pneumatico del maniscalco
infisso a caratteri braille
nella bacheca merlata di corte
i computer mollavano puzzette di chips
nell'aria appestata, anche i fiordalisi
correvano a tapparsi i pistilli
e i santoni facevano a gara
a chi lanciava più in alto
le loro aureole imbronciate.
altri temporali, disse il dio del tuono.
altri regali, pensò l'angelo dei rigattieri.