Non riuscirò
tra i templi
audaci del pensiero,
ad esser
come Araba Fenice
e
intrepida risalire
tra ceneri
e lapilli, di lave
emerse
da quel vulcano
che, come il Marsili,
spento giace
ad occhi
che non sanno vedere
nel profondo
del mare
ma,
il suo magma
arde silente
e stridulo
dentro me.
orbo
di un presente
accecato,
da un passato
colmo di fantasia,
bracolo
in un buio futuro,
come pipistrello
che ha perso
la sua voce.
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