quando il cielo si tinge di rosa
e un’alba nuova sorge all’orizzonte
si sveglia il mio cuore colpito da fugace terrore.
e’ temere il giorno che avanza
con l’incognito dono che vita,
non sempre benevola,
potrà regalarti nello scorrere frenetico delle ore.
e’ riprendere in mano
gli affanni consegnati alla notte,
i pensieri più grigi che il sole aveva cancellato,
i ricordi che dilaniano carni già tristemente provate.
e’ sentire una morsa di ghiaccio
che pesa su membra adagiate
su lenzuola divenute pesanti.
ma è un attimo, davvero fuggevole.
E poi la mia voce s’ innalza nell’inno di lode
a quel Padre che mi ha fatto svegliare,
ha donato il mio corpo per poter ringraziare,
è disceso con paziente dolcezza
per ridare vigore,
far esplodere il cuore nella voglia di amare,
perdonare chi ti ha fatto del male
innalzare lo sguardo ad una Croce
per trovare parole ed azioni
che ridicano al mondo
la salvezza di un Dio che lenisce ferite,
affanni, dolori
perché sono lì inchiodati con Lui.
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