opera prima
metto l'elastico ai bastoncini
li accomodo tra loro con la colla
li fisso su un supporto in legno d'acero
sego un quadrato di plastica e sudore
l'appoggio ai paletti dopo averlo bucato
con punta incandescente all'accendino
pongo la mia firma in calce viva
trapano la parete per il tappo a pressione
guardo cerbiatte pascolare marciapiedi
mentre mi tocco con la mano manca
con l'altra spingo sbuffando la parete
il mondo s'allarga ripiegato nella borsa
stanzini disumani a dismisura
sparando fischietti a feritoie
vengo pensando a ripostigli ardenti
aggrappato all'ala d'un colibrì
l'erba non la smette d'inquietarmi
impaziente di sottili andirivieni
col trancino tolgo i chiodi
spedisco i bastoncini all'albero d'origine
buon viaggio cari.
il controllore è sempre in agguato
tra i riflettori della giungla.
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