io sono un menestrello e, mia musa compagna,,
percorro le valli, i monti, pianure e città
dove il genere umano trascorre il suo tempo,
l’esistenza distratta o impegnata realtà.
io canto l’amore o dolci fanciulle,
o giovani amanti, o donne mature, o uomini forti!
l’amore furtivo, rubato che scalda le membra,
fa battere il cuore alle tempie,
che dona lo slancio vitale
ai corpi frementi , impazienti
protesi al domani di sogni immaturi
ed ansie del cuore.
l’amore donato in un sì ad un volto
che lento trasforma l’ilare risata
in un largo e dolce sorriso,
che sa abbandonarsi al fecondo piacere,
e cammina stringendo la mano
a colui divenuto compagno.
io canto l’amore di chi ha lasciato
la terra per un’altra dimora,
ma sempre accompagna,
un poco più in alto,
chi gli ha regalato sua vita,
e che ora lo cerca annaspando nel vuoto.
io canto l’amore tradito, deluso,
abbruttito di gesti e parole spietate,
di chi ha chiuso la porta
lasciando l’altro a guardare nel buio
i passaggi di un tempo
che pian piano si van scolorando.
io canto l’amore che sa farsi dono
a chi nessuno regala un sorriso,
un abbraccio, una rosa.
a chi trascorre la vita
nel fango di una casa diruta,
chi la realtà ha baciato crudele,
lasciando soltanto una mano timidamente protesa,
a chiedere aiuto a chi passa senza guardare.
io canto l’amore sublime
che innalza l’umana creatura
alle vette più nobili in cielo,
in cui lo Sposo rifulge di cotal perfezione
che incorpora a sé la sua sposa
in un mistico incontro,
passione che profuma di santo.
L’amore io canto,
giullare di vita,
ambulante del mondo,
ma dentro il mio cuore
io vado cercando una fiamma
che ricolmi il mio andare,
mi sazi di grande, infinito conforto,
colori d’immenso il mio grigio cappotto di sogni,
mi elevi alle cime più alte,
che aquila mai poté conquistare.