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Pubblicata il 17/10/2014
ma 45.
duplice preistoria
del bene e del male.
— Il concetto di bene e di male
ha una duplice preistoria:
.... da un lato,
nell'animo delle stirpi
e caste dominanti.

chi ha il potere di contraccambiare,
bene con bene,
male con male,
ed esercita anche realmente questo contraccambio,
ovverossia la vendetta
e la riconoscenza,
viene detto buono;
chi non è potente
e non può ricambiare,
passa per cattivo.

come buono si appartiene ai «buoni»,
a una comunità che possiede
il sentimento di essere tale
in quanto gli individui
sono reciprocamente
collegati dal senso del contraccambio.

come cattivi si appartiene ai «cattivi»,
una massa di uomini subordinati,
impotenti,
che non possiedono
alcun sentimento
di essere una comunità.

i buoni sono una casta,
i cattivi una massa,
come polvere.

per un certo periodo
buono e cattivo
equivalgono
a nobile e umile,
a signore
e schiavo.

di contro,
il nemico non è considerato cattivo
in quanto può rivalersi.

in Omero, il troiano e il greco
sono entrambi buoni.
Non chi ci fa del male,
ma chi è spregevole
è considerato cattivo.
nella comunità dei buoni,
il bene è ereditario;
è impossibile
che da un terreno
così buono
possa nascere un cattivo.

se tuttavia uno dei buoni
compie qualcosa di indegno,
si ricorre a delle scappatoie:
per esempio
se ne attribuisce la colpa a un dio,
dicendo che avrebbe colpito
il buono rendendolo cieco e folle. —

d'altro lato, nell'animo
degli oppressi,
degli impotenti.
Qui ogni altro
uomo,
sia esso nobile o umile,
è considerato ostile,
spietato,
predatore,
crudele,
subdolo.

cattivo è parola che definisce
l'uomo,
anzi qualsiasi essere vivente
che si possa supporre,
ad esempio un dio;
umano,
divino equivale pertanto a diabolico,
malvagio.

i segni della bontà, della misericordia,
della compassione
vengono angosciosamente
recepiti come un'insidia,
come un preludio a una tremenda
conclusione,
come stordimento e raggiri,
insomma come raffinata malvagità.

tale essendo lo stato d'animo dell'individuo, difficilmente può sorgere una comunità, ma tutt'al più la forma più primitiva di essa: cosicché
ovunque predomini
questa concezione
del bene e del male,
è vicino il Tramonto
degli individui,
delle loro stirpi e razze.

La nostra moralità odierna
è sorta sul terreno
delle stirpi
e caste dominanti.
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Gradevole interpretazione! Sir

il 17/10/2014 alle 20:19