PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/10/2014
Per pace vado oltre il cancello,
confine e soglia taciturna
tra la parte dei vivi e la quiete.
m’accoglie un abete,
una lunga fila ad anello
di cedri, salici e cipressi,
un variar di marmo messo in croce,
il ferro forgiato o arrugginito,
il legno inchiodato senza voce
e acerbi ceppi genuflessi.
molte pietre solo numerate,
avelli e fosse mai scavate
tutti uguali ch’ormai sono nessuno.
il picchiettar del sole, distaccati,
scopre ardesie e busti d’alabastro,
prestigi d’uomo arabescati;
e tempietti d’onice ad incastro,
e tronchi e stele e monumenti:
l’isolata stazione degli abbienti.
lo sfoggio ancor di signoria,
quel contrasto patrizio del pregiato
mi porta a pensar con apatia.
tra evonimi, tassi e travertino.
l’illusorio cammino s’è fermato
e anche se inciso o lavorato
il granito non fa la differenza.
provo cagione di totale assenza,
come spada la croce mi ferisce
e stordisce spartir fuori le mura
quel vissuto ormai oltre misura.
mi passa davanti in un minuto
quel frenetico vivere veloce
che di tutto fa simulazione
per vendere cara l’illusione.
come vorrei fermar la notte fonda
ma preme passar ne l’atra sponda.
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Anche verseggiando di un argomento ostico, le tue parole si fanno musica e il tuo lessico magistrale dipinge la scena che appare nitida al lettore. Con affetto e stima un abbraccio,patty

il 15/10/2014 alle 20:06

Poesia dal sapore classico, che avvnice con le sue profonde meditazioni. Bravo Ugo!

il 15/10/2014 alle 20:13

in un passaggio mi ricorda molto la LIvella del grande Toto', ma tu tratti questo argomento con il tatto e la delicatezza che ti sono abituali, rendendo ancora una volta la tua lirica emozionante. bravo ugo un abbraccio marinella

il 15/10/2014 alle 21:53

Mille anni di te e delle tue poesie! Bella come la vita! Sir

il 16/10/2014 alle 20:52

ci si illude che anche l'aldila sia come al diqua...pero che mistero!!!

il 22/10/2014 alle 16:49

::.Leggendoti ,mi hai riportato alla mente a livella di Totò. infatti ,tutti davanti alla morte diventiamo uguali,, non serve lo sfarzo, i bronzi, marmi pregiati,, in quanto conta invece, se siamo stati generosi, umani verso il nostro prossimo! Apprezzata e condivisa! Dora

il 04/11/2014 alle 11:44

Anche il Maestro De Curtis ne sarebbe fiero, la tua linearità nei versi è qualcosa di inarrivabile

il 06/11/2014 alle 09:46