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Utente eliminato
Pubblicata il 15/10/2014
ed ora che l'orologio ci ha piantati senza sapere
ora che questo di cui vado plasmando non ha spazio e né tempo
sul mio o ammanettato tuo polso,

ora che nemmeno è stato tempo perso
e né cani da un fiuto millenario potranno mai trovarlo
nemmeno fino a scomodare alcuna bussola
o luci di fiati stellari,
convengo qui a sedere:
son da queste luride e logiche lettere
che noi non ci siam più
che io non ci penserò troppo forte e tu le taglierai
per mischiarle col sole umido di Valencia
a lasciarle di spalle al mare slabbrarle di blu,

come sanno bene le placente
che s'aprono per terminare la perfezione della creazione
per regalare la morte al frutto negli anni a venire
e vuotare la coppa naturale lo spazio di un utero

io sono già partito
ad un prezzo buono
su un volo a basso costo
dal valore di mezzo pranzo ed una bottiglia di vino scempio

e se senti quello che resta del nostro odore
tu apri le finestre
e suicida soltanto quello che t'insegue,

lo mendicheranno da abbattere quel mostro interiore pieno d'afrore
diranno eppoi che questa è la fine migliore

che fosse solo un frammento d'amore

di questa ridicola contaminazione tra sogno e tenerezza
tra organi sessuali e parametri più o meno segreti e spirituali
"e come tutte le più belle cose vivemmo poco più di un giorno come le rose"

credo alla verità singhiozzata in un nome,

col mio ed il tuo destino
che giacciono con questo tuo stesso nome:

soledad,

di cosa sarai venuta poi?
di cosa ora verrai?.
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Piacevole all'ascolto.... comprensibilmente efficace perché pregna di carattere! Sir

il 15/10/2014 alle 13:26

Solo un giorno come le rose, Cosimo..assai complesso seguire le circonvoluzioni dei tuoi versi, è un arrancare tra immagini e commistioni di luoghi, nomi considerazioni e citazioni, un narrare dinamico in cui il lettore non può ne deve essere passivo ascoltatore del tuo dire ma deve prendere posizione per non trovarsi spiazzato dal fluire dei versi. E' questo che mi piace, leggerti non è rassicurante ne confortevole ma seguirti nei meandri di una ricerca il cui esito non è scontato ne sempre lecito, scomodo. Sergio

il 16/10/2014 alle 06:09