Ai margini delle carezze,
s'arenò un sorriso che sbiadiva
di rese.
Gocciolarono anni logori
nei silenziati bisogni, inducendo
a un vessillo che scuotesse la fede.
Provasti tu, indorando il percorso,
a raffinare quel senso di sprezzo
verso una vita insincera.
***
I primi sonni furono picchi
sgranati, d'orbite vuote a
intimare un aiuto.
sulla dorsale dei ripidi
istanti, un diradare di soglie
liberò la tua forza;
e le giornate, che parevano
glossari di un arredo sfiorito,
presero il campo, dei tuoi
passi ardenti e aperti,
liberati da ogni inciampo.
(11-10-2014 “A mia nipote”)