Mi soffermo sovente a pensare
a quel detto di apprezzato scrittore:
“ Noi siamo angeli con un’ala soltanto
e possiamo volare solo restando abbracciati”.
i figli, gli amici, i parenti sono l’altra ala
che si libra nell’aere terso e sereno
di un mondo che può dirsi nemico,
ma ha pur sempre un cielo d’azzurro vestito
cui volger lo sguardo per spiccare il gran volo.
ma l’ala che fa battere il cuore
agli uomini e donne del mondo terreno
è quell’amore che sa rapire ogni corpo,
inebriare lo spirito,
segnare i solchi nell’anima.
talvolta l’amore finisce
depredando quel corpo di ogni parte di sé.
e ciò che mi rende confusa
è vedere eroine che lottano
quando il male ha rasato i capelli,
ha stancato le membra più forti,
ha reso inedia la vita,
ma di fronte all’amore perduto
sono calici fragili
che ad un tocco leggero
polvere aspra e pungente
diventano immantinente.
non timore di un incerto futuro
ma ansia struggente,
paura che ha un nome “abbandono”,
da colui che ha chiuso una porta
senza far più ritorno,
che ha cancellato crudele
ogni istante d’amore vissuto,
che ha lasciato soffrire nel buio
chi gli ha donato la luce e il calore.
cara amica che vivi le ansie
di un tempo malato
le angosce di un amore perduto,
torna angelo a volare
a librarti leggera con mille e mille ali
di chi ti ama con cuore leggero,
sereno di nuova speranza
e grande, più grande del mare.