Legato ad un palo, mi sentivo
svanire.
non eri la causa, ma nemmeno
il rifiuto.
In piedi guardavo l'alba
arretrare, prima che l'ora
sul muro sondasse il vero
tempo, ed i fregi del timbro
sulla mano.
dicevano che farfugliavo
rime a casaccio;
storcevo le paure, filtrando
sulle scorte il mio getto di rantoli.
una volta ho afferrato la busta
e ho contato cento solchi dal
quel giorno di asprezza sulla
lingua; sei settimane ancora,
oppure cinque, se riuscivo a stare in
piedi senza barcollare.
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