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Pubblicata il 30/09/2014
sabrina è tornata.

l’ho vista mentre ero al bar dei delfini.

aveva negli occhi canestri di dolore

e le braccia svuotate di affetti immortali.

sabrina era come accecata

non vedeva al di là delle sue lacrime

e tra le braccia deboli

stringeva una possente e disperata pena.

non scorgeva gli zingari assiepati

all’ombra dei vecchi lampioni

che vendevano fazzoletti di miseria

per un pugno appena di sorrisi.

non faceva più caso ai gatti acciambellati

sulle rive di un Tevere ammorbato.

sabrina è davvero tornata.

ma è impalpabile

come una visione.
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Il confine tra l'essere parte fattiva di un luogo...di una vita...e l'essere una dipsperata presenza che la volontà non riesce più a concretizzare. Dal bar dei delfini un occhio attento e sensibile raccoglie e racconta di Sabrina e per un attimo le si pone accanto. Un abbraccio Anna.

il 30/09/2014 alle 11:40

Grazie cara Arlette.

il 30/09/2014 alle 12:09

Buon spirito d'osservazione... molto brava!

il 30/09/2014 alle 12:19

I tuoi occhi sensibili per un attimo fotografano Sabrina , ed essa si portava tutto il suo dolore , un applauso per la bellezza dello scritto clap clap clap,un saluto

il 30/09/2014 alle 16:32

aveva perso un figlio Sabrina...

il 30/09/2014 alle 18:08

Hai saputo rendere con delicatezza e suggestività di immagini il dolore più grande al mondo: Bravissima!

il 01/10/2014 alle 00:24

scoprire un disagio,un dolore prima con il cuore,poi con gli occhi e' tutta qui la condivisione,per me. Marinella

il 01/10/2014 alle 16:31

ah....è come un dolore questa tua poesia, questa tua visione, s'incide e non smette di allargarsi e diffondersi...non so se complimentarmi per la descrizione o rimanere ammutolito...il silenzio dà più risposte della voce...ti abbraccio anna, andrea

il 01/10/2014 alle 22:20

Evanescenze solo apparentemente immateriali ma concretamente prive di fisica astrazione

il 23/10/2014 alle 19:37