Il confine tra l'essere parte fattiva di un luogo...di una vita...e l'essere una dipsperata presenza che la volontà non riesce più a concretizzare. Dal bar dei delfini un occhio attento e sensibile raccoglie e racconta di Sabrina e per un attimo le si pone accanto. Un abbraccio Anna.
I tuoi occhi sensibili per un attimo fotografano Sabrina , ed essa si portava tutto il suo dolore , un applauso per la bellezza dello scritto clap clap clap,un saluto
Hai saputo rendere con delicatezza e suggestività di immagini il dolore più grande al mondo: Bravissima!
scoprire un disagio,un dolore prima con il cuore,poi con gli occhi e' tutta qui la condivisione,per me. Marinella
ah....è come un dolore questa tua poesia, questa tua visione, s'incide e non smette di allargarsi e diffondersi...non so se complimentarmi per la descrizione o rimanere ammutolito...il silenzio dà più risposte della voce...ti abbraccio anna, andrea
Evanescenze solo apparentemente immateriali ma concretamente prive di fisica astrazione