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Pubblicata il 21/09/2014
Il futuro non è già scritto
e così se l'essere mio mutabile infuturo
spore di un ipotetico accadere
tremando o rinfrancato incùbo
traversate per possibili prode immagino;
all'oggi, floridi dì remoti innesto
per un tempo che forse mi sarà dato.
poi che in nuovi spazi mi immergo
ne cambio coordinate e metrica
invento evolute e auspico traiettorie
di eventi verosimili in nuce e all'atto
ne studio modi e forme avverabili.

sarà nascita o sarà morte
fioritura o rinsecchire
cenere o fiamma di desideri e speranze
bonaccia o fortunale nel mare della vita
ampliamento o restringimento di vedute?
parlami Sibilla, consultati con Pizia :
dell'oracolo riportatene il responso!
qual divenire il fato imperscrutabile
scriverà per tutto ciò che oggi vive
o è inanimato o nel tempo sotteso si dispiega
e a noi lungimiranti resta ignoto?

stupiti, lo sapremo forse il giorno x
è sarà già fatto obsoleto,
come un desiderato gelato a più gusti
in un baleno lo vedremo disciolto
prima ancora di averlo gustato,
sapremo quanto per il fanciullo
diverso dal vecchio sia il viaggio
a quali inserzioni del cuore il futuro
avrà avuto modo e tempo di rispondere!
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Intrecciata alla verità

il 21/09/2014 alle 23:43

L'unità del testo tende al futuro, un signore sconosciuto che confonde il poeta, ma nello stesso tempo lo incita a proseguire, a far bene, come bene ha realizzato questi versi.

il 22/09/2014 alle 15:08