Abeti bianchi
a picco su rocce vivide,
torride di luce;
dorsi morbidi
di aulenti prati smeraldi
tra i profumi di cedro
e le ombre silenti
dei giganti.
qui odo il piacere
dell’arcaica leggenda,
della pelle bocciardata
dei vecchi pastori
che mi sussurrano la vita;
odo il più alto desio
e non esiste violenza
tra i soffici nembi della rugiada,
tra i suoi silenti respiri,
non esiste caos:
la terra si muove
sotto il mio passo,
mi segue,
o sono io a seguirla.
forse non è poi così lontano
l’orizzonte.
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