“ E’ bene che l’uomo non sia solo”
lo so Signore, ci hai voluto con l’altro,
un altro di noi che abbracciasse felice
la vita che fiduciosi volevamo donargli.
un altro che ci prendesse la mano,
che sfiorasse con labbra leggere la fronte
nel bacio di sera,
che ridesse con noi degli attimi
vissuti a due cuori,
che scoprisse la gioia nel dare conforto
anche quando il dolore ha aperto,
con mani pesanti, la porta,
che sapesse asciugare le lacrime amare,
che provasse il primitivo stupore
a guardare negli anni il tuo volto.
“E’ bene che l’uomo non sia solo”
dov’è Signore il mio complementare?
se volgo lo sguardo non trovo chi un tempo
ha incrociato i miei passi.
non trovo carezze, risate, conforti.
rimbomba il silenzio
nelle stanze che han conosciuto la gioia.
mi inviti ad andare nel mondo
a cercare altro cuore ferito,
a stringere mani che vuote si innalzano al cielo,
a scoprire chi ancora ha amore da dare,
un amore di madre, di figlio, di amico
provati dal crudo tormento di vita.
e come tasselli
ricompongo un mosaico
in cui ogni parte si intreccia ad un’altra,
in cui ogni minimo tocco ha il sapore del tutto,
in cui, man mano che vado, si delinea un sorprendente disegno
che completa ogni parte di me
ed annienta tenace il mio senso di vuoto.
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