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Pubblicata il 06/09/2014
mi piace pensare che una fata
dal tocco leggero, di magica bacchetta argentata,
si sia divertita a ricamare fiorellini rosa sugli alberi del viale.
che rara armonia,
che incanto stupendo di Madre Natura,
che divina perfezione nei minuscoli petali,
nei calici che, gravidi di nettare,
attendono di dare la vita,
negli stami ondeggianti, nei brevi peduncoli.
e così ritornò Primavera,
nei fiori, nell’erba, nel cielo, terso e turchino.
ma nel cuore dell’uomo
ritorna stagione di gioia, di pace,
di attimi intensi di vita piena di amore?
pensiamo talvolta al male passato,
dubitiamo incerti il futuro,
e non viviamo il presente che
ci viene donato per dare pienezza alla vita,
per trovare il senso del dolore più nero o della più rosea serenità.
se alzo lo sguardo nell’ alto del cielo
vedo rondini in coro volare,
ne seguo il percorso che parla d’amore,
ma vedo pur anche una Croce
che invita a puntare su di lei il nostro sguardo,
il nostro quotidiano operare, le nostre fatiche, gli affanni,
le pene per un mondo migliore.
e vedo che chi in Lei ha creduto
ha visto brillare, diamanti preziosi,
quegli attimi creduti dimenticati ,
da un Dio creatore , stupendamente amante
di umana creatura.
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Tutto per quella croce: illuminante! Molto sensibile e dotata!

il 06/09/2014 alle 14:06

Le tue poesie sono sempre ricche di particolari e anche se scritte bianco su nero, mi sembra di leggere a colori.

il 06/09/2014 alle 19:18

Un commento stupendo, grazieTashunkauito!!! Grazie anche a teSir Morris sempre presente!

il 06/09/2014 alle 21:56