schiacciata da giganti di dolore,
mi ritrovo nella notte
a vagare nel groviglio dei miei ricordi,
a rincorrere immagini
che il tempo inesorabile ha portato con sé.
ingabbiata dalle sbarre di cotali emozioni
grido senza voce al mio carceriere
che apra la porta, che spinga il mio cuore
a volare, gabbiano solitario,
ad aprire le ali
e librarsi nell’azzurro infinito di libertà.
mai più soffrire se puoi ringraziare,
se puoi sollevare lo sguardo
otre i confini del tempo
di un tempo che ora, avaro di carezze,
attanaglia la mente , gli affetti, l’amore..
mai più soffrire se puoi tornare a gioire
di una risata bambina, di una storia di nanna,
di un tocco leggero di mani innocenti
assetate d’amore.
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