rigettati dai campi ,avvelenati dalla vita forzata,
avete avuto il coraggio e la tenacia
di tornare a fiorire sui bordi erbosi ed incontaminati
dei sentieri campani.
spuntate curiosi tra ranuncoli rosa,
ghirlande incantate di rosacee silvestri,
campanule viola in famiglie riunite.
e’ il vostro colore che dà gioia all’estate,
è il vostro purpureo sorriso che dona agli occhi allegria.
non più su terreni spianati,
dove regna più facile la vita,
avete attecchito nei punti più impervi,
sfidando i sassi, le spine, le fumose sgommate
di rare macchine in via.
e’ il vostro un esempio per noi,
uomini di facile sconforto,
di illusorie paure,
di solitudini pur da primari rifiuti.
la vita, gridate, la vita è sì bella
da esser vissuta , sfidata, lottata,
da essere amata in ogni suo tralcio intrecciato
da mani leggere di fata o da zampe pesanti di orchi ,
giganti all’adulto che resta bambino,
anche se nani al grande fanciullo
che sempre risiede nel cuore dell’uomo.