rieccoci qua sul fronte,
sei ancora
una rosa del deserto
e t'avvolgi
nella sua tenue speranza.

vestita d'illuso
noto che in ogni scheggia rigida
lo so ,hai nascosta una lacrima
tragica ne scivola una
minuscola e ridicola ai più.
tu la guardi e l'anneghi col sorriso.

siamo al capo nord
smontati dalla vita
stanno i nostri piedi in un freddo ghiaccio
si è il deserto,antartico
incubo di fato giunto ad accoglierci.

tutta la traversata sottocoperta
è stata atroce
e tu
più di me
ne hai in cuore la cicatrice..

siamo
lontani lontani ormai
dalla nostra valle verd
che ancora brucia nei nostri occhi

abbiamo insieme lambito
quelle limngue di fuoco
incapaci di arrenderci,scalzi e coi vestiti a brandelli
scortati dai ricordi.
di cenere ci siamo cosparsi le teste
e sul pianto le abbiamo riunite

da quel fumo acre siamo scappati
via dal dolore
lanciati nello infinito
come sassi.

ora guardiamo attenti
i fulmini che in questo confine
non si fanno attendere
ma non allo scempio forme.

l'unica cosa certa per me
è la tua faccia incerta.
e anche se
non ho voglia di rispondere
alla tua pressante domanda
ti dirò che
lo so
dobbiamo ancora dare un morso alla vita,
se il gusto saràamaro o dolce
cè lo dirà fratello tempo
che ancora con fatica
ci carica sulle sue spalle.

perciò andiamo nuovamente Pin,soli ,io e te
incontro alle radici
i venti veglieranno sulle nostre fibre.