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Pubblicata il 07/12/2002
Notte
schizzata di luna
strascicata
fra i riflessi viola
delle nubi
empi serici simulacri
di pensieri cupi
Notte torbida
sfilacciata
ora madida d'umori
tiepidi
ora greve
innaffiata di gelo
Vetrina d'universo
beffardo
che le sue stelle
lancia in sfida
Sentina di spettri
urlanti
nella selva umida
Sinfonia di silenzi
rotti
dall'ineguale pianto
dei viventi
Apologia di morte
nera e sinuosa
d'inqiuetitudine
morbida e celata
Fucina d'istinti
sordidi
Notte
amante mia
mio lubrico sudario
in te dispiego le mie ali
e volo via
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"Sinfonia di silenzi/rotti/dall'ineguale pianto/dei viventi...". Grande pathos malinconico in questi versi, che sono una delle chicche di questo bel brano, come un'invocazione appassionata che evoca nella notte l'elemento naturale dell'abbandono libero nel volo. Bella nella struttura, nella scelta accorta della parola e nelle cadenze ritmiche. Complimenti Andrea!
Un abbraccio.
Max

il 08/12/2002 alle 00:33

Grazie, Max. Da sempre sono un innamorato della notte. In questo senso mi sento un po' 'vampiro'.
Ciao.
Andrea.

il 08/12/2002 alle 14:25

da tomba che s'apre
ali nere dischiudo
e notte velata
rivesto di incubo,
di note spettrali
invado le menti
di sangue caldo
l'anima assente
nutro....

cri
,

il 08/12/2002 alle 22:44

Grazie, Cri...bellissimi versi !! :-)
Bacio.
Andrea.

il 15/12/2002 alle 09:48

La poesia è un po' lugubre, stella, ma l'intento, in realtà era rendere una dichiarazione d'amore verso la notte che adoro...Sai....sono un po' VAMPIRO !! ;-);-)
tvb
Andrea

il 15/12/2002 alle 09:50