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Pubblicata il 22/07/2014
qui in un vecchio cimitero di campagna
abbandonato dove par assente la pietas
che ai morti porta un amorevol sguardo
qui dove regnan solo rovi sterpi ed erbe
quattro tombe vedi e sassi a far lor ricordo
con scure lapidi dal tempo nemico fessurate
niente si legge fuor che ad un occhio attento
su una questa consunta giallo scolorita scritta
il resto eroso cancellato :… a sedici anni !
io cara fanciulla dal nome sconosciuto
di te tanto più di te vorrei sì altro sapere
oltre l’attimo di tempo breve cui la vita un dì
poi spenta un tempo ti sorrise.. muta la risposta
tua anche se il vento che l’erbe muove sembra
con dolce sospirare dire: non turbar forestiero
il sonno mio e di quanti mi stanno qui vicini,
perché il voler saper? Sol morti e muti siamo
e quindi il tuo saper sia solo questo: taccio
rimuovo rovi sterpi e sassi, quattro di campo
fiori sulla riva di un vicin fosso la man mia
poi coglie e con amor in silenzio tremando lì depone.
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Ah, Rustico, che bel fraseggio, che bello scriver e a che bei ricordi m'hai idotto. Conobbi lo Spoon River quando ero proprio imberbe, e mi trovai d'essere posto tra morti generali e morti ubriaconi passando per morti da lavoro e di parto, e tutti proprio tutti dornivan nella collina..La Pivano era la traduttirce di quella che era una antologia che lessi allora, poi, poco dopo, un soffio dopo, Pure Faber scrisse del del denaro dell'amore e del cielo, e tra note e voce roca, tra quei canti mi ci persi..e lo feci davvero, tu che sei lombardo lo comprendi quando dico l'età della stupidera...altri sospiravn d'amore ed io ramigo tra chimici , matti, e il suonatore Jones, " tu che lo vendi cosa ti compri di migliore", consumai quel disco e tutti i miei pomeriggi tristi solitari e adolescenti, su quelle pagine e quelle note.....Sergio

il 23/07/2014 alle 06:07