A penzoloni
fuori dal materassino l'arte
in quadruplice bella copia
osservando oltre la fragranza
l'arrembaggio delle capichimere
illusorie cugine di prima spremitura
delle svolazzanti capinere
tutto intorno si stendevano
piuttosto spaparanzati
i bulbi cardiovascolari dei poeti
soffermandosi a fischiettare nenie
sulle chiome degli alberi maestri
mentre le prue, a dritta, poppavano
svariati quartini di spumante autoctono
con la debilitante nonchalance
abilmente fatta passare
quale e tale prosopopea linguistica
quando d'improvviso squarciò uno spiraglio
come il ventre preistorico della roccia
anzi, lo era di diritto cosmico
così oscuro ed abbagliante
che le stagioni da lungi passate
e quelle svenevoli a venire
finirono presurizzate e sottocosto
negli hangar della vicina
distante da sembrare vera
anche col binocolo a infrarossi
così com'è ver'Iddio.