Ho asciugato coi capelli
il vetro appannato della finestra.
posso finalmente vederci meglio.
stesa dolcemente al suolo
inghiotto il nero e l'azzurro
ed imparo dal cielo:
sono l'acqua,
adesso,
e il cristallo di ghiaccio
della nuvola che muta e passa,
fascio di luce che penetra la stanza.
non più roccia che trasuda all'ombra,
ma calda goccia che evapora e sale.
posso brillare,
adesso,
come la foglia della pianta in vaso
o come il fiore bianco in estate.
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