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Utente eliminato
Pubblicata il 02/07/2014
accenderemo un mutuo per pianificare quando rincontrarci
accenderai qualche incenso per il tragitto
lo conficcherai nelle aiuole
nei sacchetti delle immondizie che spuntano dai cassonetti
negli escrementi dei cani lasciati per strada
a concimare l'asfalto e qualche filo d'erba
che spunterà labile e terribilmente forte

e tu so che vorresti fotografarlo
se solo i tuoi denti non ti tormentassero
come i tuoi quaranta senza ancora un figlio ed un amore ovattato

ti presenterai alla banca del tempo
ordinata e puntuale
vestita bene e pettinata meglio
per chiederlo quel mutuo su di te
per guardarti dentro davvero

e ricominciare sui tuoi passi così incerti
che neanche un vitello starebbe appena nato
così in piedi a stento

chissà dove sarai
in qualche fossato della gallura
sequestrata dallo sgomento
di perderti, per un lampeggio di abbaglianti
del mio calesse

accenderemo un fuoco con quello che ci daranno
tra il rogito di un coito interrotto e qualche venire meglio dell'altro
perché noi due le caramelle le mangiamo da sempre senza incarto
e non sarà un pezzo di gomma srotolato a salvarci dal nostro destino

chissà dove sarai
in qualche fossato della gallura
sequestrata dallo sgomento
di perderti, per un lampeggio di abbaglianti
della mia natura.
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L'insularità che trattiene a viva forza anima e corpo- in quel di Gallura è ambientazione perfetta- come l'incertezza dei passi trattiene a viva forza una personalità che invece dovrebbe esplodere in pieno per il piacere puro di vivere. Quanto perdiamo se non osiamo e fingiamo di osare. Arlette.

il 02/07/2014 alle 14:54

In questo tuo allucinato resoconto d’acceso quarantenne mutuo, manca il dettaglio “interessi”. Bravo ottima poesia, buona giornata

il 03/07/2014 alle 09:13