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Pubblicata il 22/06/2014
Sol di dicembre pareva di ghiaccio
mentre, avvinto a Tua anima fuggente,
più forte volevo tenerti in braccio
ma ravvisai solo l'urlo gemente,

il grido doloroso, disperato
di questo cuor che Te volea seguire;
di quest'animo distrutto, straziato
ch'insieme a Te, Amor Mio, volea morire.

tu fosti miglior d'ogni essere umano,
tu fosti lampo di luce accecante
ch'ancora dentro me forte rimbomba.

senza di Te questo mondo è malsano
come discarica maleodorante:
sol bramo raggiungerti nella tomba.
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Condivido il dolore espresso da questa poesia bella e toccante, purtroppo credo che l'amore fisico (inteso come presenza della persona che si ama) per sua natura sia debole e che i colpi della vita (morte inclusa) possano spezzarlo, quel che resta è l'amore che noi stessi proviamo che invece non può essere intaccato così facilmente: se amiamo una persona questa diventa immortale e per sempre presente nella nostra vita, indipendentemente dalla morte o da eventi meno gravi, ma comunque dolorosi come un rifiuto. A presto!

il 06/07/2014 alle 18:42