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Pubblicata il 20/06/2014
Come quando l’occaso del sol giunge

e sia ombre vecchie spegne e nuove

la principiante sera accende e nell’ora

paure speranze attese ai cuori sorgon,

quali che sian non è dato poi di sapere

che ciascun nell’intimo le stesse poi nasconde,

per me allor che dal cerchio del mio mondo

lontan roteata fu del tuo amor la sfera

calda non della sera il principiar ma notte

fonda e buia l’animo mio tutto sì avvolse

che ognun scorge guardando il mio sembiante:

la speranza morta del ritorno tuo in me vive solo…. la paura.

riproposta oggi 20-06-2014
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....mi pungeva vaghezza di coteste rime sparse.....; dolcemente naufrago su questa principiante sera.....; un abbraccio, rom.

il 21/06/2014 alle 00:05

E' sempre delizioso fare scorrere gli occhi su versi così pesati e cadenzati, dal sapore che abbiamo innato dentro di noi quello stesso che inconsapevolente abbiamo tutti assorbito col caffè latte delle mattine ottobrine, e conservato nella cartella gualcita della nostra memoria . Complimenti, sergio

il 21/06/2014 alle 06:14

Poeti Rom e Sergio, grazie per l'attenzione e con stima cordiali saluti.. ggc(rusticus)

il 21/06/2014 alle 14:00