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Pubblicata il 19/06/2014
Già luminoso s'avanzava il giorno
sopra l'alte montagne e le vallate;
calda luce si sparse tutt'intorno
quand'Aurora allungò dita rosate;
s'aprono ancor i calici dei fiori,
e già s'asciuga l'umida rugiada;
mentre s'alzan di Natura i rumori
ormai tracciata del giorno è la strada.
nessuna nube oscura e minacciosa
invade il terso ciel della mattina:
la giornata s'annuncia sì radiosa
che si può nominarla sopraffina.
volteggiano gli spiriti beati
assaporando il gaudio del risveglio;
volan di Fate gruppi innamorati
intonando cori del loro meglio.
dall'onde del mare spuntan Sirene
agili nuotando tra i salsi flutti;
ad illuminar selve il sole viene
lambendo sui rami i succosi frutti.
in questo mondo magico, incantato
dove non esiste affanno né morte,
tutto è possibile, tutto è fatato;
qui non ci sono barriere né porte;
qui non esiste malattia mortale
che portare via possa i nostri cari;
riluce di vita e amore ogni viale;
non ci sono giorni tristi ed amari.
acqua limpida sgorga da sorgenti,
tranquilli e placidi scorrono i fiumi;
in pace ed armonia vivono le genti
pervase ognora da un mare di profumi.
ma verde prato or lieve passo sfiora:
fece sua comparsa Anima più grande.
d'arcobaleno il cielo si colora
e più ancora, qui, la gioia s'espande.
sua sola presenza ispira rispetto,
suoi occhi nocciola spazian lontano;
il suo dolce cuor è pieno d'affetto,
suo bel pelo al vento s'agita piano.
ma più d'appresso le Ninfe si fanno
e Fauni e Centauri per Lei felici;
le domanda una Dea, credendo inganno:
"Alma che fiorir fai le tamerici,
che più luminoso fai questo mondo,
forse Tu venisti qui per restare?
la tua vista fece mio cuor giocondo,
ormai qui ciascun ti sa solo amare".
rispose l'anima dal pelo nero:
"Nacqui nel freddo gelo d'un canile,
piccola cella era mio solo impero,
mio solo compagno l'uomo incivile.
poi, una giornata di freddo inverno,
anime buone mi preser con loro
strappandomi da quell'orrido inferno;
allor mia vita divenne d'oro,
allor sentii speranza rifiorire;
per quattr'anni di me si preser cura
e mia gioia sembrava non finire.
ma già m'aspettava lezione dura.
presto di vita si chiusero porte,
gettando l'anime nello sconforto;
mi prese tra fredde braccia la morte
e lesta mi condusse a questo porto".
piangendo dolente, Dea replicava:
"Lascia che noi per Te intoniamo un canto;
per Te, pia creatura docile e brava;
lascia che noi di Te facciamo un vanto:
o dolce anima d'amor circondata,
o Stella ch'ora risplendi nel cielo,
che presto alla vita fosti strappata,
che crudele t'afferrò buio gelo;
or Tu imperi in questa terra felice,
lontano da quel deserto in rovina.
non sarai più malata od infelice,
di Ninfe e Satiri sarai regina;
corona a Te faranno le creature,
cantando Tua bellezza senza sosta;
compagne ti saran anime pure.
amore qui alla morte sia risposta".
aguzzando allor suo dolce musetto
replicò prontamente Anima cara:
"Nelle vostre mani mia gioia metto;
cagnolina fui nominata Sara.
sarò volentieri vostra regina,
ammantandomi di preziosa seta;
ma pur in mezzo a gioia sì divina
sento la mia felicità incompleta.
vorrei scorger qui con me miei padroni,
vorrei che in nostra compagnia fossero;
con me seppero esser talmente buoni
che a gaudio immenso mio cuore mossero.
dolci api, preparate il vostro miele,
che lesta sorga tra i monti l'Aurora:
incontro presto correrò a Daniele,
di feste circonderò la mia Eleonora.
fiori approntate per il loro arrivo,
astri per loro in ciel incastonata;
sol con loro il mio cuore è più vivo,
con loro vi son gioie insuperate!".
allora, come per tacito accordo,
ognun con Sara s'avviò sul prato;
mestizia e buio furon sol ricordo
nel mezzo di quel bel mondo incantato.
la vallata risuonava di canti,
per speranza ogni creatura ballava;
tutti i dolori si fecer distanti
mentre del dì luce tutto inondava.
in trono allor la Regina s'assise
circondata da un gloria accecante;
ogni creatura all'intorno sorrise,
in cuor una gioia pacificante.
ancor ora, al cospetto d'ogni vetta,
la dolce Sara a noi volge il pensiero:
con pazienza e trepidazione aspetta
che verso Lei porti nostro sentiero.
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