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Pubblicata il 09/06/2014
maschera di donna

lei è assorta, sembra riposare
fuori del tempo,
la fronte curva, le palpebre chiuse
sorgenti sigillate.
il labbro severo e appena tumido:
dov’è il sorriso della donna che è stata?
viso di maschera chiuso all’effimero,
senza occhi, senza materia.
non imbrattato da belletti né rossetti,
poche le giovani rughe,
niente tracce di lacrime o di baci.

ma non così Dio l’ha creata:
è la vita che l’ha segnata e lei dorme
nel silenzio delle sue lacrime…
oh! insonnia insonnia,
tu sei un grido nel cuore della notte,
tu sai quale fu la sua fatica sotto la lampada,
quale fu la sua pena e la sua angoscia:
te le ricordi o Notte?

quando bramava imbavagliarsi
per non gridare;
quando pensava con dolcezza
alla propria giovinezza
e agli amori di un tempo.
lei che detestava la fanghiglia
in cui affonda lentamente la pazienza di ognuno.
ecco, ora apre i suoi occhi d’oro opaco,
i suoi occhi di sole… quanta forza nel fondo,
quante navi mai affondate
nelle tempeste della vita…

ma ecco, quando le linee del suo volto
si presenteranno più pure,
verrà il giorno, sì, arriverà quel giorno
che un volo di rondini canterà per lei.
in quel mattino, allora, arriverà certo
la gioia della liberazione.

la stella del mattino busserà alla sua finestra
per cullare il suo sogno nell’alba,
e in lei, relitto di sabbia e di tenerezza,
fiume di delizie che ha rifiutato
di diventare cenere,
si accenderà la lampada dello spirito
perché l’anima non s’intristisca.
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veramente bella ,un salutone

il 09/06/2014 alle 18:34