PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/06/2014
l'ombra del collare si agita

come un rompicapo.

scodinzoli di qua dello spago,

legato alla più triste corteccia

dell'uomo.

il pianto è una sirena allevata

nel vuoto, ora che il pelo si attarda

fra i rampini delle buche, nel sibilo

dei concimi invecchiati.

quali mani ti hanno ridotto così

sofferente?

hai mai sentito il fischio del padrone

chiamarti di corsa alla cena?

germina un vapore di rabbia

nel volto di una passante; ti vorrebbe,

lei crede, ma dovrebbe fare un torto

al marito.

così la studentessa impegnata, e il

militare in licenza; una carezza è il

solo lascito, per le tue grigie piume.
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Lo vedo mentre osserva il mondo, per un attimo provo a guardarlo con i suoi occhi. Quello che riesco a percepire alla fine del percorso è che sono più vicino alla terra, molto più vicino di " loro". La mia prospettiva mi permette di tenere la testa alta, loro devono chinarla per guardarmi, scalciarmi o anche accarezzarmi. " Loro" per sentire l'odore dell'erba o dell'asfalto o del lerciume, si devono chinare. Io no, e forse va bene così. Arlette

il 10/06/2014 alle 16:08

ciao arlette, ho apprezzato il tuo punto di vista. Decisamente molto elegante. Ciao, fra

il 11/06/2014 alle 18:30