Non c’è più lo scorrere del tempo
nei tuoi occhi
e sguardi profondi tra le tue labbra
mentre sorridi all’altra gente
con fare lieve e cordiale.
tutto va al rallentatore
osservando dal di fuori.
e così rimani nello stesso luogo
persa e pregna di forti emozioni
in silenzio piangendo
perché non riesci a deplorare
l’esilio dal tuo mondo.
chissà quale il male subìto
o l’amor perduto…
la pazzia ha il sapore di un bacio
la melodia di una cantilena.
e un po’ di saggezza
nel voler stabilire
un timido contatto.
che di te qualcosa
forse è rimasto.
20 maggio 2014
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l’ebbra © Paula Becattini