Non voglio sapere se per te
ci sarà ancora un giorno
come quel che fu “il nostro”,
unico e meraviglioso
nell’istante in cui accadde.
così almeno parve…
che ci ubriacammo nell’illusione
per espanderlo e moltiplicarlo,
senza valutarne
– estasiati –
i piacevoli effetti devastanti.
ma chi potrebbe criticarlo…
in fondo siamo stati
l’ennesimo amore
tra molteplici “per sempre”,
consumato da un male oscuro
che ci ha separati lentamente.
e spento i sogni.
tanto da non sembrar più vero
questo mio respiro
la realtà che mi circonda
il sorriso della gente
la capacità di andare avanti
ormai alienata da me stessa.
qualcuno – o qualcosa –
saprà pur mostrarmi
il senso della vita
senza quella giusta appartenenza,
senza la follia di un gesto
per una sconosciuta attrazione.
che vorrei crederci
– io –
alla mia felicità
oltre il peso della tua
pronta a incombere sulla testa
e la mia ragione.
ma nel cuore è catacomba.
18 maggio 2014
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vorrei crederci © Paula Becattini