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Pubblicata il 19/05/2014
Poverta'immensa d'anni acerbi
con la gonnella a pieghe
e il nastro tra i capelli,lunghe sere
di nebbia e di rosari e una radio
che tutti ci riuniva attorno al suo parlare.
minestra calda divisa coi vicini,
neve alta che seminava pace nella via
ed armonia di voci che ancora nutrono
il mio andare.,
poverta' grande di cose hai lasciato
un marchio d'oro in me:ricchezza di valori,
di ideali divisi con chi, amico ,
con noi gioiva,con noi piangeva,
calori di saluti,ricchezza di semplicita'.
e'a te che ripenso nel caldo
del mio vivere borghese,nell'abbondanza
che sgretola i miei giorni
e sotto il fardello della malinconia
oggi e' te che vorrei,lontana mia poverta'
fatta di niente.................

m.c.
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Dici povertà, ma vorresti la giovinezza, anche povera, di allora. Ma, come dici bene, era una povertà ricca di bei gesti, di calore umano e, soprattutto, di anni futuri. Quando sono molti di più gli anni alle spalle che quelli di fronte, la malinconia s'affaccia al balcone delle nostra vita. Ma non disdegnare la borghese abbondanza, hai sicuramente affetti con cui condividerla e occasioni per usarla per utili scopi. Ho la stessa tua età, anche i miei genitori durante la guerra erano in ambascia, ma li aiutò la borghese abbondanza dei nonni, che tra l'altro, a quanto mi raccontarono, permise anche di salvarmi la vita, procurando una medicina costosissima e quasi introvabile.

il 19/05/2014 alle 15:25

brava quella poverta' era molto piu' significativa di tutto cio' che oggi possediamo ,il significato piu' profondo erano gli stessi valori che portava ,la poverta' ,senza degenerare come oggi,un salutone

il 19/05/2014 alle 16:03

Quando una preziosità come questa provoca profonda commozione non è facile lasciare un commento. Marinella lo merita ed è di poco valore il mio elogio di fronte al suo valore umano. L’abbondanza non sgretola i giorni a nessuno, il benessere fa dimenticare il penoso passato e non è generoso, come i versi di Marinella. Per lei la povertà si è rivelata un dono di valori inestimabili e quasi la rimpiange. Un valore incredibile oggi! Ma ci conforta Marziale che, già circa 2000 anni fa, scriveva: non è povertà o Nestore il non avere nulla (Non est paupertas, Nestor, habere nihil). Complimenti amica mia, bravissima come sempre.

il 20/05/2014 alle 16:29

grazie fabricio della lettura io pero' la giovinezza,ovvio,la rimpiango sempre ma in questo caso rimpiango l'avere il poco ,la cura che di quel poco avevo:per me erano tesori che guardavo e riguardavo senza stancarmi:grazie marinella

il 22/05/2014 alle 16:03

grazie paolo,la nostra poverta',forse perche' era simile a quella di tanti altri,non ci spaventava.L'accettavamo con i suoi insegnamenti un salutone Marinella

il 22/05/2014 alle 16:05

Grazie ugo della tua cortesia nel commentarmi sempre con tanta attenzione:E' vero, io la mia poverta' la rimpiango :E allora diventa povera, mi dirai tu, ma indietro non si torna e oggi il contesto in cui viviamo ci riempie di cose che ci sembrano cosi' indispensabili e non lo sono! Ma io la mia poverta' la ringraziero' sempre perche' e'lei che ha forgiato tanto di me. ti abbraccio ugo,sempre tanto caro Marinella

il 22/05/2014 alle 16:08

Una storia potente ed importante, la povertà la si vive in molti modi cara marinella, quella che ti ritrai si stabilisce nell'umiltà e nella semplicità e condivisione, sicuramente la pèovertà genuina che forgia e dà valori, quindi un bene e fortuna in questo...mi hai commosso, ti abbraccio, andrea

il 23/05/2014 alle 15:53

la mia e'lapoverta'reale di cose,cibi,abiti, non certo morale o spirituale e sinceramente mi spiace d'aver ceduto davanti a tentazioni che al momento mi parevano necessita' e vorrei ritrovare lo spirito di un tempo ma no, non e' piu' possibile per me che ormai vivo in un certo modo,grazie Andrea un caro saluto marinella

il 24/05/2014 alle 07:45

Certe esperienze vanno vissute fino in fondo perche' si possano condividere.grazie del passaggio Fabio un saluto sempre caro marinella

il 27/05/2014 alle 10:23