ingollato lo spazio l'universo
di quell'altro amore ridicolo e serio
digerito e defecato anch'esso
niente nasce dalla malvagità del quieto vivere
la vera violenza ha toni bassi di voce
e corrisponde ad azioni efferate
la vendetta del possibile è manifesta
sangue giallastro è sparso
la bile è ingombra finalmente
altri volti si susseguiranno
altre ragioni mi scoveranno dall'alterno al liscio
annunciando che qualcosa prima o poi mi distrarrà
senza pensiero
altri corpi si dibattono e si dibatteranno
per doti che spanderanno a me intorno
ma tutto sarà sempre della fine
si definiscono le vite finte
in un mare di discinte parole
solo per inebriare mille momenti di noia
non occupano più le fabbriche
ma il tempo
le nuove meretrici del moderno kronos
senza tariffe
senza qualità
smidollate
vivranno ancora incuranti la mediocrità
che poi sogneranno di discriminare
a spuntare per tutti un giorno ci saranno croci di legno
fiori marroni tenute da chiodi
e vetri non trasparenti
a lastre marmoree
dove trascrivere in epitaffi parole di altri
la prossima volta
sarà solo la prossima fine:
si baceranno le bocche
si tenteranno le vie bavose dei cuori
si avranno i corpi
ma la notte sarà la mia unica amata
e mi amerà per sempre oltre il tirare le cuoia
poiché sono il buio
il non-luogo immutabile e naturale
il luogo della immediatezza dall'alfa all'omega
ma tra le luci
mi perderò ancora chissà per quanto
sono gli applausi di un comico ripetitivo ma in auge
giovane e vecchio e forte e vivo e nessuno
una disperata vitalità
ci sono
ho ancora molte giostre su cui vomitare.
"Ero così bello nella mia complicità,
l'anima gemella della tua felicità
eri tu così per me ero io così per te
eravamo l'un per l'altra incorruttibili
ma l'incatesimo si è spento poco a poco"
poco a poco.
non ho più niente per te
né alcun fatto
ho solo il tuo scalpo nella mia mano sinistra,
io sono mio.
- Attualmente 4.5/5 meriti.
4,5/5 meriti (2 voti)