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Pubblicata il 10/05/2014
Accarezzai maldestra e lessi suo malgrado
la solitudine che dentro il cielo aveva il suo bel credo
avvolto in verità di tempo annodato a monte
agitava il fazzoletto nel desiderio d’apparire forte
come quando il sorriso s’adagia sul fondo del difetto
e da laggiù inizia a vomitare le cose di soppiatto
aspettando dietro le rose che si fermasse il vento.
fu proprio così che mi impegnai a capire il fatto
nutrendo di misura il non detto ma solo per capriccio
sapevo bene che avrei rimesso tutto in gioco
compreso il pensiero di non aver spento il fuoco.
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davvero bella rosi....mi piacciono i suoni che hanno i tuoi versi, al di là delle rime, sono suoni interni che partono da dentro e si spezzano e spezzano, lacerano...fino a scoprirsi e a scoprire il vero, il sentimento, la pssione mai svanita, quasi ricacciata ma sempre trattenuta infine....complimenti, un abbraccio, andrea^^

il 11/05/2014 alle 14:39

brava! :-)

il 13/05/2014 alle 18:06

Cosimo, Andrea, Cangio il mio poetare in questo sito ha motivo d'essere nella vostra accoglienza affettuosa alle mie poesie!Con affetto!

il 17/05/2014 alle 01:35