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Pubblicata il 09/05/2014
Salmo 39

“Leggimi un salmo” disse mia madre, con un fiotto di voce raggrumata. Ed io, aprendo a caso, nel silenzio della stanza lo intonai:
“ho sperato, ho sperato nel Signore, ed Egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido”
una luce si insinuò tra la pupilla e lo sguardo di mia madre e mansueta come agnella mi sorrise “è il mio preferito – disse – forse tu lo sapevi?”
ed io proseguendo, “Mi ha tratto dalla fossa della morte…”
e la voce onda alta diveniva, e urlo non gridato, e ribellione per secoli sopita.
e si levò un coro come da bocche oppresse dal silenzio, e invadeva rumorosa marea, le corsie.
raggiungeva tutti i morti dimenticati, i vivi con un piede nella fossa.
era un video, mia madre, ingigantito, e proiettava le sue angosce sui miei giorni

di colpo sentii nelle mie vene l’incolmabile ritardo della Storia
i suoi treni perduti e le sterili attese.
sentii il passato e il presente
impossessarsi del mio Io ereditato, come gesto di invasore che impone dittature.

fuori, non è ancora l’alba.
l’alba del mio futuro è stretta nel mio pugno.
un embrione di giorno ha palpiti sopiti, uno svenarsi di lampade trattiene i sogni degli uomini, custoditi nelle fragili ampolle della psiche.
temo l’urto, il rompersi dell’acqua placentale,
forse il giorno ancora recherà dolore.
impotente, respingo a pugni stretti
l’avanzare della luce,
che si posa, palpitante, sul paesaggio srotolato, senza fermarla di un tanto…
come bimbo cullato l’affanno si acquietava, e si allentò, di mia madre, la stretta della mano, come chi ha smesso di temere.
e allora, solo allora, alla mia ansia concessi di apparire;
all’ansia degli occhi e della mano,
all’ansia del cuore e del domani,
all’ansia della vita e della morte.

caduto ormai lo schermo delle convenzioni, mia madre mi appariva in tutta la sua statuaria nullità. Ingigantiva come cupa ombra
la misura del suo vano sacrificio.
le sue fibre suonarono allora la tastiera infinita del dolore.
nelle sue canne d’organo, serbava il pianto
di tutti i bimbi abortiti dalla miseria,
rumoreggiavano nel suo ansito
tutti i giochi perduti dell’infanzia
il sudore del pane proletario
il suo tempo senza seduzione
il suo tempo di carrube e di innocenza.

il pugno, ora impotente, ripongo.
il pugno che sa del grano e della zolla, del verde degli ulivi e i mandorleti.
il pugno, ammansito, ora ripongo, sul grembo delle attese e dei domani, mentre il davidico salmo torna a consolare come l’incontro dell’Angelo e Daniele.

“Mi hai messo sulla bocca un canto nuovo”

un canto di raccolti e di sereno, un canto di vendemmie e fioriture
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anna, ti abbraccio col cuore per l'intensita' di questo lavoro marinella

il 09/05/2014 alle 09:22

sono stata accanto a mia madre per oltre 12 anni...ho vissuto in simbiosi con lei... Grazie Marinella!

il 09/05/2014 alle 09:24

ti capisco io vivo ancora da oltre 25 anni con la mia che ha 94 anni e so quel che si prova.ciao

il 09/05/2014 alle 09:43

Uan frase per tutte..." la misura del suo vano sacrificio". La riconosco quella misura di cui parli sai Anna. Scritto profondo, su cui sono tornata più volte, ogni volta trovandoci qualcosa di mio. Caio Anna. Arlette

il 09/05/2014 alle 10:24

Arlette, spero non scopiazzato come spesso avviene... questa l'ho scritta intingendo il pennino nel calamaio del dolore... Grazie amici..

il 09/05/2014 alle 10:29

Assolutamente no Anna, quel " mio" era riferito al vissuto personale. Un abbraccio.

il 09/05/2014 alle 11:09

lo sapevo ! Un Bacio, tesoro.

il 09/05/2014 alle 11:43

accomuni esistenze e sentimenti...un testo che sfocia quasi nell'autoanalisi d'un rapporto importante nel suo momento più forte...e picchi di aura poetica impreziosiscono tutto...questo un commento che farei se non andassi oltre il lato visivo e della lettura...questo testo è tanto più, come tu hai tanto di più, e le mie parole potrebbeero solo rovnarne la meraviglia...ti abbraccio anna, andrea

il 09/05/2014 alle 14:28

Si sente, cara Anna, che il pennino l'hai intinto nel cuore! Un abbraccio,patty

il 12/05/2014 alle 08:22

Ode da dieci e lode.

il 20/06/2014 alle 13:50