PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/05/2014
Sento il diverso,
scrivo un altro verso,
sto ad ascoltare
un vento polare.
chiudo un'imposta,
sento una risposta:
non può bastarmi,
sto a tormentarmi.
m'illumino di nuovo,
scruto il mio covo,
giro per la stanza
ripensando all'infanzia.
mi proietto nel futuro,
cerco il duraturo,
trovo il relativo,
scopro di non esser vivo.
mi tormenta la morte
e serro le porte
ma la finestra è aperta:
devo stare all'erta.
sono preda del miraggio,
trovo un appoggio,
ma casco dal letto
sognando il perfetto.
scroscia la pioggia,
vedo una reggia
e tanti giocattoli
preda di scoiattoli.
rido e mi diverto:
sono strano, certo,
ma continuo a lottare
contro un animale.
le viscere si ribellano,
le arterie mi gelano,
il pallore mi spaventa,
afferro una tenda.
si dilegua la paura,
finisce l'avventura,
ma c'è ancora il tremore
e un'atmosfera di rancore.
sonnambulo mi aggiro,
affannato il respiro,
ritrovo un ricordo
cancellato da uno sguardo.
torno a letto angosciato:
forse sono un miracolato
se domani mi risveglierò
preparato a un sì o a un no.

congestionato,
avvilito,
vuoto,
chiedo aiuto ai ricordi,
penso alle prospettive,
mi estranio dal reale,
gioco con le mie fantasie
e mi viene in soccorso
una raffica di accordi,
un suono misterioso,
forse visionario.
salto nel sogno,
entro in un'altra dimensione,
sono in una stazione,
c'è una strage
che anticipa una pace.
le Erinni danzano
intorno a un cadavere
mentre un santone
indica la direzione.
usciamo di corsa
ma io non ho più forza,
solo rabbia
e fuori la nebbia.
nebbia e lamenti,
forse vagiti,
forse inviti
a guardarsi intorno
in cerca del giorno.
sento strani cori,
non so capirli,
cerco di seguirli,
mi dà la mano
un vecchio frate
deriso da quattro bambini
senza più legami
coi genitori.
la stretta si fa più forte,
apre tutte le porte,
ma il ponte levatoio è chiuso:
è il castello di un andaluso.
strabuzzo gli occhi,
respiro col cuore,
sento un dolore
vicino al costato.
lo tocco preoccupato
ed esce fiele:
un lago, un mare
che non si può attraversare.
la pressione impazzisce,
non c'è chi mi capisce,
la mia positività
forse è nell'al di là.
tre giorni, un momento
senza più sentimento,
nessuno sulla mia tomba,
solo un aereo che romba.
ripenso alla mia condizione,
mi assale l'Inquisizione,
sono sepolto vivo
senza alcun preavviso.
scatto in piedi di colpo:
niente è stato vero
ma il Cimitero
è fisso nel mio pensiero.
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