PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/04/2014
Il peso delle palpebre
chiuse il mondo e le sue immagini.
le caviglie magre
il flusso del sangue lento.
si era ritirata dentro e fuori
era vulnerabile e impotente.
la guardò a lungo
mentre la chiudeva fra le braccia.
aprile era generoso nel suo tepore
ma lei era turgida di freddo.
con la punta del naso si chinò
raggiunse il suo viso e le asciugò una goccia.
ventidue e quaranta di una sera attesa
lui la strinse con garbo
ed il rumore del suo immenso dolore
coprì ogni urlo.
  • Attualmente 3/5 meriti.
3,0/5 meriti (2 voti)

Bellissima questa drammatica storia d'amore con un triste finale

il 13/04/2014 alle 14:50

un po triste il suo abbraccio, quasi una magra consolazione... bel testo.. amore..

il 13/04/2014 alle 14:53

Ci sono vissuti di tale intensità a cui la morte non leva che poche ossa. Ringrazio Angelina e Cuore.

il 13/04/2014 alle 20:29

brava ci sono ,non leva che poche ossa , un momento triste e intensamente doloroso ,un salutone

il 13/04/2014 alle 21:10

bella :-)

il 15/04/2014 alle 12:12

Gpaolocci e Cangio, felice di trovarvi fra le mie parole a cui tengo in maniera particolare. Grazie.

il 15/04/2014 alle 22:17

La loro sofferenza, vista attraverso la sensibilità. Si, hai detto bene Cosimo.

il 24/04/2014 alle 16:28

molto delicata, addensata di tenere immagini, un saluto, fra

il 28/04/2014 alle 14:06

Cioa Fra, lieta per il tuo apprezzamento a queste righe. Arlette

il 29/04/2014 alle 00:19

Hai voluto, Arlette, che di quel dolore si avvertisse solo la presenza nulla di più se non una gocciaasciugata, sono versi assai ben scritti ai quali è necessario lasciarsi lasciarsi, se non per comprendere, che è superfluo , per percepirne la assoluta immensa suggestione...sergio

il 27/05/2014 alle 06:11