Inquieto, sono indeciso limite
colmo di capriccioso incedere
malmenando il cuore incostante
specchio smorfioso, audace insolente
con trucchi di pretenzioso vezzo
condotto il sentimento via di peso
in pieno ormeggio
riannodato al caso.
sterile patteggiamento
tra convinzioni sparse in memoria
ed errori distratti d’ignorata storia.
e allora quale migliore eredità
far finta d’aver capito.
credere d’aver partecipato
solo per gioco.
gettato alla rinfusa
i dadi dentro il vuoto.
e credere convinto d’essere
solo ciò che è andato perso.
invece d’amare e amare e amare.
questo il punto
sempre più convinto.
così ho riscritto il verso.
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