PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/03/2014
A volte una ferita danzante,
cruda, ristagna così a lungo
da non concedere altri spasmi
all'infuori del taglio presente.

Circondati dalla nemesi dei
boschi, ci poniamo di fronte
al cavernoso giudizio di una
serpe colorata d'erbe fini, la cui
dorsale brilla dietro al rinforzo
di un lauro nero.

bruciamo così, fantasticherie
con le quali avevamo planato
per vette encomiastiche, nella
valanga di sogni e campanule
stese a ricreare scenari di ormeggi
lunari.

le vivide vertebre ancora
allineate, egualmente ci confondono
con le folle che vogliono un buono
pasto in più, una tassa di fine anno
in meno.

mentre facciamo di tutto per alzare
le costole, e allungarci sino ai rami
intrecciati, là dove il crepito dei
gigli non incontra le strisciate
di fango sul terreno.
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